L’itinerario che voglio raccontare riguarda la città di Mostar, quella di Sarajevo e la zona del genocidio di Srebrenica.
Mostar
La città in cui si trova il ponte più famoso di tutti i Balcani. Lo Stari Most cioè il Ponte Vecchio è il simbolo della storia di questa regione e della sua rinascita dopo la guerra degli anni ’90.
![Mostar](http://www.ilmiogirointornoalmondo.it/wp-content/uploads/2018/01/7.jpg)
Costruito da Solimano il Magnifico tra il 1557 e il 1566 sul fiume Neretva, lo Stari Most servì a favorire il commercio che proveniva dall’Impero Ottomano.
Nel 1993 fu distrutto dalla guerra fratricida tra la popolazione croata e quella mussulmana. Infatti, mentre in un primo momento, croati e mussulmani, si allearono tra loro contro la popolazione serba, in un secondo momento si divisero e diventarono a loro volta nemici.
Alla fine della guerra grazie al contributo dell’ UNESCO,il ponte fu ricostruito con le tecniche del XVI secolo e fu inserito nella lista dei siti Patrimonio dell’ Umanità.
Oggi Mostar vive di turismo e si possono visitare le moschee e la città vecchia. Una delle attrazioni principali sono i tuffatori, che dallo Stari Most si tuffano nella Neretva, rinnovando una tradizione locale.
![](http://www.ilmiogirointornoalmondo.it/wp-content/uploads/2018/01/12.jpg)
![](http://www.ilmiogirointornoalmondo.it/wp-content/uploads/2018/01/10.jpg)
Immancabile il tour della Città Vecchia di Sarajevo dove si vede la commistione tra culture, ma altrettanto immancabile, la visita al Museo del Tunnel, scavato e utilizzato tra il 1993 e il 1994, dalla resistenza durante l’assedio sebo . Il tunnel passava sotto l’area neutrale dell’ aeroporto, controllato dal’ ONU, e permetteva l’arrivo delle derrate alimentari e delle armi per difendersi.
Sebrenica
Diciamoci la verità a Srebrenica di bello c’è solo l’ospitalità delle persone. I luoghi del genocidio sono stati trasformati in luoghi di commemorazione dove si possono trovare delle installazioni audio e video o fotografiche che raccontano i fatti del genocidio.
![](http://www.ilmiogirointornoalmondo.it/wp-content/uploads/2018/01/15.jpg)
Dopo la visita alla ex zona protetta ONU, con il gruppo con cui viaggiavo, ci siamo fermati a pranzo da una famiglia locale. Erano e sono tuttora, tutte donne, sopravvissute ai loro uomini che adesso si occupano di accoglienza turistica per guadagnare.
Un luogo molto difficile, ricco di risorse naturali , teatro di un piano di pulizia etnica da parte delle autorità serbe il cui racconto lascia senza parole per la sua crudeltà.
I fatti storici li trovate a questo link.
Per organizzare il Vostro viaggio vi consiglio di consultare il sito ufficiale dell’ Ente del Turismo di Bosnia Erzegovina.
Leggi anche :