Mostar, Sarajevo e Srebrenica

 

L’itinerario che voglio raccontare riguarda la città di  Mostar, quella di Sarajevo e la zona del genocidio di Srebrenica.

Mostar
La città in cui si trova il ponte più famoso di tutti i Balcani.  Lo Stari Most cioè il Ponte Vecchio è il simbolo della storia di questa regione e della sua rinascita dopo la guerra degli anni ’90.

Mostar
Mostar

Costruito da Solimano il Magnifico tra il 1557 e il 1566 sul fiume Neretva, lo Stari Most servì a favorire il commercio che proveniva dall’Impero Ottomano.
Nel 1993 fu distrutto dalla guerra fratricida tra la popolazione croata e quella mussulmana. Infatti, mentre in un primo momento, croati e mussulmani, si allearono tra loro contro la popolazione serba, in un secondo momento si divisero e diventarono a loro volta nemici.
Alla fine della guerra grazie al contributo dell’ UNESCO,il ponte fu ricostruito con le tecniche del XVI secolo e fu inserito nella lista dei siti Patrimonio dell’ Umanità.
Oggi Mostar vive di turismo e si possono visitare le moschee e la città vecchia. Una delle attrazioni principali sono i tuffatori, che dallo Stari Most si tuffano nella Neretva, rinnovando una tradizione locale.

Stari Most_ Mostar
Stari Most. Foto scattata dalla Moschea ùkoski Mehmed Pasa

Sarajevo

Immancabile il tour della Città Vecchia di Sarajevo dove si vede la commistione tra culture,  ma altrettanto immancabile, la visita al Museo del Tunnel, scavato e  utilizzato tra il 1993 e il 1994, dalla resistenza durante l’assedio sebo . Il tunnel passava sotto l’area neutrale dell’ aeroporto, controllato dal’ ONU, e permetteva l’arrivo delle derrate alimentari e delle armi per difendersi.

Sebrenica

Diciamoci la verità a Srebrenica di bello c’è solo l’ospitalità delle persone. I luoghi  del genocidio sono stati trasformati in luoghi di commemorazione dove si possono trovare delle installazioni audio e video o fotografiche   che raccontano i fatti del genocidio.

Tombe a Srebrenica

Dopo la visita alla ex zona protetta ONU, con il gruppo con cui viaggiavo, ci siamo fermati a pranzo da una famiglia locale. Erano e sono tuttora, tutte donne, sopravvissute ai loro uomini che adesso si occupano di accoglienza turistica per guadagnare.

Un luogo molto difficile, ricco di risorse naturali , teatro di un piano di pulizia etnica da parte delle autorità  serbe il cui racconto lascia senza parole per la sua crudeltà.

I fatti storici li trovate  a questo link.

Per organizzare il Vostro viaggio vi consiglio di consultare il sito ufficiale dell’ Ente del Turismo di Bosnia Erzegovina.

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